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RAI FVG, SINDACATI IN PRESSING SU NUOVA CONVENZIONE E TUTELA MINORANZE

Cgil-Cisl-Uil chiedono un incontro con il presidente Fedriga: “Preoccupati dal ritardo nel rinnovo della convenzione,
la Giunta regionale solleciti il Governo. Rafforzare le sedi periferiche e la programmazione in friulano”.

Cresce anche nel sindacato la preoccupazione per il ritardo nel rinnovo della convenzione tra la Rai e la Presidenza del Consiglio dei Ministri relativa allo svolgimento del servizio pubblico radiotelevisivo nella nostra regione. «Un allarme che aumenta man mano che si avvicina il termine della proroga, in scadenza a ottobre», spiegano i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Villiam Pezzetta, Alberto Monticco e Giacinto Menis, che sollecitano, dopo un confronto con i sindacati di categoria e le Rsu della Rai Fvg, tenutosi questa settimana, un incontro specifico con il presidente della Giunta regionale Massimiliano Fedriga.
«Lo slittamento del rinnovo – dichiarano Pezzetta, Monticco e Menis – alimenta un clima di preoccupazione e incertezza non solo tra i 150 dipendenti Rai che lavorano in regione e a quelli dell’indotto, ma anche nelle istituzioni e nella società civile, convinti che il servizio radiotelevisivo pubblico rappresenti un irrinunciabile presidio tanto nell’informazione quanto in campo culturale». Cgil, Cisl e Uil, in linea con le mozioni trasversalmente approvate negli ultimi mesi dal Consiglio regionale, chiedono pertanto alla Giunta di promuovere un’azione specifica nei confronti del Governo e dell’azienda «per rivendicare garanzie sulla tenuta dell’attuale palinsesto e sulla possibilità di potenziare la programmazione, un rafforzamento della pianta organica e delle sedi periferiche, fortemente sottopresidiate, e per chiedere  la piena attuazione della legge 482/1999 inerente la tutela delle minoranze linguistiche, recuperando un ritardo ventennale sull’argomento, a partire dalla produzione e la diffusione di programmi televisivi in lingua friulana che ad oggi purtroppo consta in sole 90 ore radiofoniche annue, non rispettando le linee guida della legge 482».
«La Rai – proseguono i segretari – deve perseguire i dettami previsti dalle convenzioni delle leggi nazionali e prodigarsi nella diffusione dell’informazione regionale, nel rispetto di tutte le minoranze linguistiche riconosciute. Nel merito – proseguono – teniamo a precisare che la Regione Fvg compartecipa attivamente con l’Arlef, agenzia che desideriamo affiancare e coinvolgere in questa richiesta, con l’obiettivo di ampliare e diffondere trasmissioni di qualità, visto che siamo una sede di produzione, che ha la possibilità, a differenza di altre regioni italiane, di trasmettere sia in lingua friulana e slovena, sia sul canale 3 che sul 103, produzioni più ampie e qualificate rispetto al palinsesto attuale».
Oltre a sollecitare un intervento della nostra Regione sul Governo, «per firmare in termini innovativi e migliorativi l’attuale convenzione, sia con riferimento alla qualità complessiva del servizio pubblico in regione, sia nell’ottica di una piena tutela delle minoranze», Cgil-Cisl-Uil chiederanno a Fedriga anche di «rafforzare gli interventi e gli strumenti attraverso i quali la Regione sostiene la presenza e il ruolo della Rai sul nostro territorio». Un’esigenza, concludono i segretari, «sulla quale crediamo sia necessaria la massima condivisione tra la Giunta, le forze politiche di maggioranza e opposizione, i rappresentanti degli enti locali, del mondo economico e del lavoro, di tutta la società civile».

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